GENTE DI CAPOCOTTA

Sin dai tempi dei tempi di Augusto Sindici, poeta romano dell’800, Capocotta, la spiaggia limitrofa alla Tenuta del Presidente, tra Ostia e Torvajanica, è sempre stata un simbolo della “romanità”.
Forte di una natura ancora preservata dall’urbanizzazione, ospita tutte le estati gente di ogni ceto ed estrazione, come se, in questo luogo ancora selvaggio, le differenze svanissero.
Una sorta di Spazioporto di Guerre Stellari, dove uno ad uno sfilano personaggi surreali ed emblematici, rappresentanti di diverse galassie lontane e di una società multiculturale.
Daniele Cametti Aspri approda al lido di Capocotta sette anni fa e subito lo fa diventare territorio di esplorazione socio-fotografica, luogo principe dove osservare e ritrarre l’umana diversità e sperimentare tecnica e passione fotografica sino ad arrivare alla sua sintesi in GENTE DI CAPOCOTTA.
C’è Il bagnino Enrico, guardiano delle masse di bagnanti; Il piccolo Leonardo, rappresentante della sua generazione di Nintendo-dipendenti; Antonio, l’imprenditore edile; Maradona e tutta la sua famiglia serbo-croata; Mohamed, il venditore di cappelli; Amir, quello di cocco; Giovanni, appena uscito di galera dopo 4 anni; e tanti altri colorati e surreali personaggi, tutti sotto il sole di Capocotta, spogliati delle loro differenze.
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