Un lavoro che nasce dalla contaminazione tra lettura della cinematografia e linguaggio fotografico, tra visione tecnica e interpretazione concettuale.
A livello temporale, il termine rimanda a quel particolare momento della giornata che identifichiamo con il crepuscolo, quando la luce del sole si sta affievolendo ma non è ancora completamente buio e l’atmosfera assume una tonalità blu, magica e surreale.
In fotografia, è una particolare condizione dell’ambiente e della luce che permette di far emergere una visione forte e contrastata grazie alla presenza di numerose penombre e di colori freddi e de-saturati.
Dal punto di vista concettuale, il termine rimanda invece all’idea di qualcosa che si sta spegnendo, di un individualismo velato di malinconia, ad un momento fatto di riflessione e verità. È quell’attimo dell’io dove tutto tace, ma qualcosa preannuncia una fine non ancora esplicitata.
L’autore mescola nelle sue fotografie questi tre livelli di comprensione, creando visioni sognanti e surreali dall’interno della città, che guardano al quotidiano e che si rifanno in maniera esplicita alla definizione data da Eric Rohmer nel film a quattro episodi “Reinette e Mirabelle” del 1987: «non è proprio un'ora, è solo un minuto. Un po' prima dell'aurora, c'è un minuto di silenzio. Gli uccelli del giorno non sono ancora svegli e gli uccelli notturni sono già a dormire. Ed ecco... scende il silenzio. Se un giorno ci fosse la fine del mondo, sarebbe in quel preciso minuto e sai perché? Perché è l'unico momento in cui hai l'impressione che la natura cessi di respirare e questo... questo fa paura».
"L'Ora Blu" è stato esposto a
FOTOLEGGENDO 2016